In breve
Un bel percorso, curato dal CAI di Lanzo, che si snoda attraverso una notevole varietà di ambienti (boschi, prati e radure) seguendo il corso del torrente Stura di Valgrande, attraversandolo più volte, fino al santuario di Nostra Signora di Loreto. Notevole la testata della valle, con l’impressionante muraglia di cime del vallone di Gura tra le quali Tour di Bramafan, punta Corrà, Uja della Gura, punta Mezzenile, Dent d’Ecot e punta Martellot.
L’itinerario percorre perlopiù sterrate dal buon fondo o strade bianche ed è fattibile anche con una bici gravel, a eccezione di qualche tratto aggirabile indicato nel testo. Il dislivello non è eccessivo, anche se non mancano ripide rampe. Comunque è possibile partire da uno dei paesi più a monte abbreviando il percorso così da adattarlo alle proprie esigenze.
Partenza
IndicazioniScendere verso nord ai piedi di piazza Europa, quindi svoltare a destra nella stretta via Cantoira che quasi subito piega a sinistra. Dopo alcune centinaia di metri di leggera salita imboccare a sinistra via monsignor Filippello in direzione del cimitero di Ceres.
Appena prima di raggiungerlo prendere a destra una mulattiera. Questo tratto, seppur breve, ha un impegnativo fondo di roccette e gradini di roccia che richiede buone capacità di guida e una MTB, meglio se biammortizzata (può comunque essere evitato seguendo la sterrata sottostante utilizzata nella traccia GPS durante il ritorno).
Il sentiero confluisce su stradina sterrata che segue il corso del torrente Stura di Valgrande. Prendendola verso monte superare le baite in pietra delle case Chios (681 m).
Entrati nel comune di Cantoira trascurare un primo ponte che porta verso il paese e oltrepassare la radura conosciuta come prà d’li Roc, puntellata di massi erratici trasportati dalle glaciazioni pleistoceniche. Dopo settecento metri si incontra un secondo ponte, che questa volta si oltrepassa raggiungendo la bella area giochi di Cantoira.
Senza salire verso il paese, costeggiare per un breve tratto il torrente lungo una strada sterrata che poi diventa una ripida rampa cementata che sale a fianco di una centrale idroelettrica. Poco più in alto, dove inizia l’asfalto, svoltare a sinistra passando sotto la canalina che la alimenta, per poi passarle nuovamente al di sotto poco più avanti (attenzione a non sbattere la testa in uscita!).
Dopo una ripida rampa superare una stradina asfaltata nei pressi dell’area ecologica di Cantoira e proseguire sulla sterrata che prima in salita e poi discesa si riporta a fianco dello Stura di Valgrande. Svoltare a destra su una sterrata che diventa presto asfaltata. Attraversare un ponte dopo il quale si compie un semicerchio all’indietro nuovamente su fondo naturale.
Senza entrare nella borgata Cà di Colombo, svoltare a destra raggiungendo la vicina cappella san Matteo e san Giovanni (fontana con acqua non controllata), buon punto per una sosta, dal curioso quadrante dell’orologio più largo del campanile su cui è posto.
Salire sul fianco sinistro della cappella per poi svoltare quasi subito a destra. Senza entrare nella borgata Cà Bergiotproseguire verso destra e con alcuni saliscendi entrare nel territorio del comune di Chialamberto.
In breve si ritrova l’asfalto nei pressi della borgata Gabbi. Aggirare le case dal basso e ignorare un ponte a destra entrando tra le abitazioni. Svoltare verso destra, superare un parco giochi e proseguire verso Chialamberto. Poco prima di raggiungere il torrente svoltare a sinistra in via Inverso proseguendo su comodo tratto asfaltato.
In alternativa si può imboccare una più impegnativa sterrata inerbita che sale a sinistra tra i campi e poi si addentra nel bosco tra gnomi e altre figure intagliate nel legno. La pista compie alcuni ripidi saliscendi prima di ricongiungersi al percorso principale.
Raggiunto il parcheggio dello skilift di Cossiglia, impianto di sci alpino ormai dismesso, si svolta a sinistra fiancheggiando una grande area picnic (884 m, fontana), ottimo luogo per una sosta, e un punto di atterraggio dei parapendii.
Proseguire in salita sulla strada asfaltata che nei pressi di un gruppetto di case diventa sterrata, utilizzata in inverno come pista da fondo.
Nella primavera del 2025 una frana ha reso necessaria la chiusura della stradina. Per aggirare il tratto interrotto è necessario passare sull’altro versante e proseguire per un breve tratto sulla strada provinciale fino a Breno.
La sterrata procede nei boschi alle pendici del Bec Tirsi. All’altezza di Bonzo inferiore, frazione di Groscavallo, la sterrata si sposta per alcune centinaia di metri sul versante destro (sinistro orografico).
Tornati sul versante sinistro (destro orografico) la sterrata serpeggia tra panoramici pascoli fino alla baita Crouset (1.011 m). Prendere la ripida rampa erbosa alla sua destra che poco più in alto spiana superando su passerella il rio laterale Croset. Attraversare una radura dalla quale si godono di ampie vedute verso la testata della valle. Poco più avanti si incontra un tratto eroso dal torrente dove è necessario spingere la bici per alcune decine di metri. Rimontati in sella affrontare una breve rampa sconnessa oltre la quale si piega verso destra: senza prendere il ponte girare subito a sinistra sulla traccia che presto si restringe a sentiero superando le case del Fontanino (1.058 m).
Trascurato un ennesimo ponte proseguire a sinistra su una ripida rampa che poco più in alto spiana tra i faggi. La sterrata compie alcuni saliscendi attraversando una panoramica radura oltre la quale si presentano due alternative: una a destra, più facile, che oltrepassa lo Stura di Valgrande e percorre un breve tratto della provinciale e successivamente una comoda sterrata; una a sinistra che si addentra con ripidi saliscendi in una faggeta e dopo un ponte si ricongiunge alla prima opzione.
Poco più avanti l’argine del torrente è franato, ma lo si aggira agevolmente da destra. Lasciata a sinistra la vicina borgata Campo della Pietra proseguire sulla sterrata che corre appena sotto alla provinciale. Confluiti su un’altra sterrata la seguiamo verso sinistra percorrendo uno dei tratti più interessanti, con viste sensazionali verso l’anfiteatro di cime del vallone di Gura.
Poco prima di arrivare alla frazione Forno Alpi Graie, dove termina la strada provinciale e convergono i valloni di Gura (nord-ovest) e di Sea (sud), superare senza percorso obbligato su ponte o su briglia il torrente del vallone di Gura (che poco a valle confluisce nello Stura di Sea dando origine allo Stura di Valgrande).
Puntare a sud verso l’imbocco del vallone di Sea. Trascurare la stradina a destra che sale nella sua direzione e procedere a sinistra attraversando lo Stura di Sea su caratteristico ponte coperto. Chi se la sentisse può risalire la via crucis perfettamente lastricata che con pendenze impegnative (oltre il 16%) affianca la cappella di san Giuseppe e prosegue con diversi tornanti fino al soprastante santuario di Nostra Signora di Loreto. La stradina si interseca più volte con una scalinata di ben quattrocentoquarantaquattro gradini che pellegrini erano soliti salire in ginocchio.
La chiesa è anche conosciuta come Madonna nera di Loreto per il colore scuro del legno d’ebano in cui è intagliata la statua della Madonna.
Dalla facciata del santuario si aprono ottime viste dall’alto verso nord su Forno Alpi Graie e sul vallone di Gura.
Per il ritorno si segue a ritroso il percorso dell’andata, eventualmente prendendo qualche breve variante per evitare i tratti un poco più impegnativi.
Testo di Valerio Dutto di Cuneotrekking.comSegnala un problema
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