In breve

Il santuario di santa Cristina è un piccolo e antico edificio abbarbicato come un nido d’aquila su uno sperone roccioso a picco su Ceres e Cantoira, raggiungibile da entrambi i paesi con diversi itinerari non troppo lunghi ma assai ripidi. In questa pagina è descritta una delle vie più frequentate: la salita da Ceres. Un’escursione breve ma intensa che regala panorami mozzafiato sulla bassa val Grande e sull’intera val d’Ala, chiusa al fondo dalle possenti Uja di Ciamarella, Bessanese e punta d’Arnas.


Partenza

Indicazioni

Dalla piazzetta del municipio e della parrocchiale di Ceres ridiscendere verso piazza Europa. Entrati nella zona pedonale imboccare via Roma che prosegue verso nord. Poche decine di metri dopo (fontana) svoltare a sinistra in un vicolo inizialmente coperto che sale a gradoni.

Confluiti su una strada asfaltata seguirla verso sinistra. Un centinaio di metri più avanti questa si restringe e il fondo diventa sterrato. Quasi subito imboccare a destra una mulattiera che sale con decisione nel bosco alternando fondo naturale, tratti selciati e ripide scalinate.

Lasciato a destra un rudere, appena più in alto attraversare una sterrata passando sotto a una linea elettrica. Raggiunta nuovamente la pista forestale riprendere dalla parte opposta il sentiero che porta alla borgata piano di Ceres, dalla quale si aprono i primi scorci sulla Bessanese e l’Uja di Mondrone, non a caso conosciuta come “il Cervino delle valli di Lanzo”.

Tornati sulla sterrata seguirla verso sinistra passando ai piedi di alcuni ruderi nei cui pressi vale la pena fare una breve deviazione verso la cappella della peste, così chiamata perché costruita a fine Cinquecento durante un’epidemia di questa terribile malattia. Più che di una vera e propria cappella si tratta di un pilone votivo affrescato nel quale entrava soltanto il sacerdote, mentre i fedeli si sparpagliava sull’erba per ridurre i rischi di contagio.

Tornati verso ovest di qualche metro, senza ridiscendere sulla sterrata prendere un sentiero che si stacca a fianco di un rudere. Superata ancora una volta la stradina raggiungere la Balma, una struttura ricavata sotto a un roccione un tempo utilizzata per conservare le forme di formaggio.

Oltrepassata nuovamente la sterrata proseguire sempre su sentiero raggiungendo una novantina di metri di dislivello più in alto la cappella della Madonna degli angeli, dalle origini settecentesche, dove si ritrova la sterrata che qua termina il suo percorso.

Ripreso il sentiero proseguire in un bosco misto a prevalenza di betulle che salendo lasciano lo spazio ai larici.

Con una lunga “esse” raggiungere un bivio dove si trascura a destra una deviazione verso il poco interessante punto panoramico del Roc d’la Dent. Appena oltre, a un ulteriore bivio, svoltare a destra raggiungendo il col Balance (1.272 m), dal quale appare finalmente tra gli alberi la nostra meta.

In leggera discesa tagliare a mezzacosta il ripido pendio. Trascurata una deviazione a sinistra riprendere a salire con alcune serpentine. Giunti a un colletto, displuvio verso la val Grande, non resta che risalire la ripidissima scalinata (o il sentiero alla sua sinistra) che conduce al santuario di Santa Cristina (1.340 m), dal quale si aprono panorami mozzafiato sulla bassa val Grande a nord e l’intera val d’Ala a ovest, chiusa al fondo dalle possenti Uja di Ciamarella, Bessanese e punta d’Arnas (detta anche Ouille d’Arbéron).

L’edificio è situato esattamente sul confine tra Ceres e Cantoria ed è per questo conteso, ancora oggi seppur con toni goliardici, tra i due comuni. Pur essendo infatti proprietà del comune di Cantoira, che gestisce la cappella secondo un’antica e complicata tradizione che prevede la designazione di un rettore laico affiancato da una coppia di priori, si colloca in parte nel comune di Ceres che non intende rinunciare ai suoi diritti di proprietà.

Il ritorno avviene sulle orme dell’andata. In alternativa si può compiere un anello scendendo verso Cantoira.

Testo di Valerio Dutto di Cuneotrekking.com

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