In breve

L'itinerario di accesso al rifugio Gastaldi (2.658 m), intitolato al geologo Bartolomeo Gastaldi, cofondatore del CAI, situato nella conca glaciale del Crot del Ciaussinè ai piedi della maestosa Bessanese.


Partenza

Indicazioni

Questo itinerario è una tappa di: Uja di Ciamarella

Dal parcheggio al fondo del pian della Mussa (1.813 m, fontana a sinistra poco dopo il memoriale ai martiri e caduti) proseguire verso il rifugio Città di Ciriè. Prima che la strada si impenni svoltare a sinistra su una sterrata chiusa da una catena.

Compiuto un breve tratto in direzione del torrente, sorpassarlo su una passerella portandosi in direzione dell’alpe di Rocca Venoni, addossata a un enorme roccione. Senza raggiungerla proseguire sul sentiero che piega verso destra tenendosi a fianco del torrente.

Oltrepassati alcuni affluenti il sentiero si inerpica sul fianco del canale delle Capre. Nomen omen: in effetti si tratta di una ripidissima scalinata naturale con un fondo roccioso che quando bagnato diventa estremamente scivoloso.

Il tracciato si snoda con numerosi zig-zag guadagnando rapidamente quota. Molto più in alto piega a sinistra, supera una sorta di balma e poi prosegue con un traverso ascendente, attrezzato in un paio di punti con funi in acciaio (normalmente superflue ma che potrebbero rivelarsi utili in caso di rocce bagnate).

Improvvisamente si sbuca sull’erboso e inaspettato pian dei Morti, dal quale si aprono ottimi panorami sul pian della Mussa e le cime circostanti.

Presso un masso erratico (2.209 m) il sentiero si biforca: lasciato a destra il sentiero diretto per il pian del Gias (da cui si farà ritorno il secondo giorno), proseguire a sinistra dapprima in diagonale poi con ripidi e ampi tornanti. Un paio di tratti, seppur non particolarmente difficili, sono attrezzati con mancorrenti che consentono di superarli facilmente anche da chi si sente meno sicuro.

Il sentiero taglia le pareti della Rocca Turo, risale un valloncello e sbuca nell’ampia conca glaciale del Crot del Ciaussinè ai piedi della maestosa Bessanese. In pochi minuti si giunge al rifugio Gastaldi (2.658 m), intitolato al geologo Bartolomeo Gastaldi, cofondatore del CAI.

Testo di Valerio Dutto di Cuneotrekking.com

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